Non basta dire “mai più”.

E’ facile, persino un po’ retorico, proclamare un “mai più” il 25 novembre, è ovvio che nella “giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” si affermi che la violenza non deve esistere, vorrei vedere se qualcuno osasse affermare il contrario.

Eppure la violenza continua ad esistere, la violenza non si ferma  davanti alle parole di sdegno e di condanna.

E allora riempiamo pure le nostre città, le nostre vie di scarpe rosse, rosse come la femminilità libera e gioiosa, rossa come il sangue versato, rosso come la forza di combattere.

Ma non limitiamoci solo alla protesta simbolica, ma impegniamoci a cambiare le cose nell’unico modo possibile, con l’educazione al rispetto della dignità e della libertà di ciascuno.

In primo luogo tocca a noi donne educare una nuova generazione di uomini, a partire dai nostri figli, uomini che capiscano la compassione e il rispetto, uomini che sappiano amare e si lascino amare, uomini che amino la libertà delle donne come la loro stessa libertà, la dignità delle donne come la loro stessa dignità.

Cavenago - Scarpe rosse

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