Le concerie di Fes.

Nel cuore della Medina di Fes, fra vicoli angusti dove sono in vendita tutte le merci del mondo, capita di incontrare un asinello carico di pelli diretto alle concerie che sono una delle attività artigianali tipiche della città (non a caso un tempo il cuoio più pregiato veniva chiamato “Marocchino“).

Avvicinandosi ad una conceria si viene investiti dall’odore pungente delle sostanze usate per conciare e tingere la pelle, una miscela di urina di mucca, calce, acqua e sale, mischiata ai tannini e ai coloranti vegetali.

Dalla terrazza sopra la conceria lo spettacolo è quello di un girone dantesco, con le grandi vasche in pietra che contengono i vari elementi, dove si aggirano uomini che lavorano incessantemente senza apparentemente curarsi dei miasmi.

I visitatori riescono a mitigare l’impressione di soffocamento grazie ad un mazzetto di foglie di menta con il quale costruirsi una rudimentale maschera antigas, ma il lavoratori, laggiù tra le vasche, non hanno le foglie di menta.

arocco - Fes

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