La lunga scia di sangue che ha attraversato Parigi, Bruxelles, Orlando, Dacca, Nizza e Wurzburg oggi ha toccato Monaco e poco importa che non sia ancora chiara la matrice dell’attentato, poco importa se chi uccide sia un lupo solitario o faccia parte di un gruppo organizzato, se abbia pianificato ogni minimo particolare o sia semplicemente uscito di casa con la voglia di colpire.
Quello che importa è che tutti noi ci siamo accorti di una nuova precarietà, di una nuova insicurezza ed è naturale avere paura, tutti noi ci siamo resi conto di vivere in un clima di violenza che ha connotati barbarici ed è naturale esserne spaventati.
Ma tutto ciò non deve e non può mutare la nostra vita, tutto ciò non deve e non può impedirci di uscire di casa e viaggiare e incontrare gente e conoscere e amare e, magari, anche cercare di essere felici.
Se ciò non fosse avremmo già perso, se ciò non fosse non saremmo più vivi, ma solo sopravvissuti.