Io e le due ruote.

Quando vedo le persone che girano tranquillamente in biciclette per le vie del paese provo sempre un po’ di invidia, io non ho un buon rapporto con le due ruote, faccio fatica a mantenere l’equilibrio (cosa che, per esempio, sugli sci mi riesce benissimo), mi lascio prendere dal panico e rischio sempre di fare un volo (cosa che alla mia tenera età non è consigliabile).

Sarà forse perché ho imparato ad andare in bici piuttosto tardi infatti, visto che da bambina abitavo in una zona piuttosto trafficata di Milano, fino a quando la mia famiglia non si è trasferita fuori città, quando avevo undici anni, l’uso della bicicletta era praticamente proibitissimo (mia madre era molto ansiosa e protettiva), anzi fino a quattordici anni non ho nemmeno mai avuto una bici tutta mia.

Prima di allora ogni tanto andavo a trascorrere una settimana di vacanza da mia zia, in un paesino tranquillissimo del Veneto immerso nel verde, allora mi cimentavo con la bicicletta di mio cugino, che era già un adolescente , e provavo a pedalare con grande difficoltà su una bici da uomo, pesantissima e alta quasi come me.

Ad ogni cambio di direzione mi ritrovavo per terra, con le ginocchia sbucciate dalla ghiaia e l’autostima in caduta libera, ma caparbiamente tornavo in sella perchè non sono un tipo che si arrende facilmente.

Così non ho mai imparato a muovermi in bicicletta con naturalezza e ora mi sembra un po’ tardi per provarci.

Ma un po’ mi dispiace…

Milano

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