In un pomeriggio ventoso.

Persino la Brianza, terra di colline e capannoni, chiusa dal profilo delle Prealpi può diventare bellissima in una giornata ventosa, quando l’aria disperde le foschie così usuali da queste parti e toglie il velo grigiastro dall’orizzonte risvegliando colori che sembrano usciti da un quadro dell’ottocento.

Dal balcone le montagne sembrano più vicine, i Corni di Canzo, dal profilo così caratteristico, si elevano imponenti e accanto, ancora più imponenti si stagliano le moli della Grigna e del Resegone.

Più vicine, quasi in primo piano, scivolano le dolci colline di Brianza, verdi e arrotondate, profili noti a chi è abituato a spingere lo sguardo fino ai monti, alture dai nomi spesso sconosciuti, ma ugualmente piacevoli per gli occhi ed il cuore.

Fra tutte spicca la collina di Montevecchia, con la sua chiesetta bianca che sembra brillare al sole, con le sue pendici a balze eleganti coperte di vigne e di boschi, con il suo profilo dalle curve gentili reso più evidente dall’aria limpida.

Mi piace Montevecchia perchè da lassù, benché l’altezza non sia così elevata, si può lasciar vagare lo sguardo fino all’orlo della pianura e  scorgere i grattacieli di Porta Nuova o soffermarsi sulla corona dei monti e seguirne la linea fino all’orizzonte.

Brianza

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