Archivi giornalieri: 27 Marzo 2016

Solo una croce.

In visita al museo del Duomo di Monza, abbiamo osservato delle croci d’oro, tempestate di pietre preziose e il ragazzi hanno diligentemente imparato, a seconda della lunghezza dei bracci, a distinguere una croce greca da una croce latina.

Spesso altre croci d’oro, un po’ più moderne e un po’ meno opulente, vengono indossate come un ornamento, magari di una generosa scollatura.

Si tratta di oggetti preziosi che, qualche volta, rischiano di farci perdere di vista il significato più autentico del simbolo.

La croce altro non è che uno strumento di morte, e di morte atroce, che tuttavia, per i cristiani è il simbolo più alto del’amore di Dio, della redenzione che passa attraverso il dolore e la sofferenza, della morte da cui scaturisce la vita.

E’ difficile perdersi nella contemplazione della croce quando ci si trova al cospetto di oggetti ricchi e preziosi, è più facile coglierne il significato quando, camminando su un sentiero di montagna, ci si imbatte in una di quelle tante croci che segnano una vetta, un crocevia, una balza erbosa.

La pietà popolare, nella sua ingenua verità, innalza queste croci, spesso spoglie, talora con la figura di un Cristo sofferente, per ricordarci il dolore e la redenzione, per offrirci un attimo di meditazione lungo il cammino e, mentre si tira il fiato e il respiro ridiventa regolare, ci dona  il tempo per un pensiero, per una preghiera.

Piani di Artavaggio - Marzo 2016