Autumn in Milan.

Quando ero bambina e abitavo a Milano erano rare le volte in cui mi capitava di giocare fuori di casa in un’area verde, ma, ogni tanto, i miei genitori mi portavano al Parco (così chiamavamo amichevolmente in casa mia il Parco Sempione) o ai Giardini Pubblici.

I Giardini Pubblici mi piacevano molto per la grande fontana, dove galleggiavano le navi in miniatura dei ragazzini che giocavano appoggiati al bordo, per le automobiline a pedali o le giostre e per il giardino zoologico, dove mi portavano ad ammirare un elefante che giocava con l’acqua di un piccolo laghetto lì vicino e che, alla fine dei suoi esercizi, chiedeva la ricompensa di qualche nocciolina allungando l’estremità della proboscide oltre la staccionata.

Per molti anni non sono più tornata in quel giardino fino ad oggi, in questa rara giornata di sole ancora più splendente dopo le piogge interminabili dei giorni scorsi e camminando sui vialetti ho ritrovato la tranquilla atmosfera familiare della mia infanzia.

E’ vero: le automobiline a pedali sono più avveniristiche, le giostre più colorate, il giardino zoologico non c’è più, ma i colori dell’autunno, quelli sì, sono ancora gli stessi, accesi e caldi sotto il sole che scivola verso il tramonto, tutto il giardino ne è illuminato e la pioggia di ieri, le strade allagate, i disagi infiniti sembrano quasi un ricordo.

Anche in autunno Milano sa essere bellissima.

Basta che, per muoversi, non si debba usare il vaporetto… quello lasciamolo pure a Venezia.

Milano - Giardini Pubblici Indro Montanelli

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