Squali.

Ho notato (complice l’insonnia da afa)  che le notti estive ripropongono ogni anno, come un tormentone, la programmazione dei mitici film degli anni ’70/’80 incentrati su un famelico e arrabbiatissimo squalo bianco che semina morte e terrore sulle spiagge delle vacanze.

Si tratta di una vera e propria saga composta da quattro film che raccontano storie molto simili (e anche un po’ ingenue e prevedibili). c’è un personaggio mediamente malvagio e mediamente stupido che, per brama di profitto o per leggerezza, scatena la folle rabbia dell’animale, dopo di che si susseguono gli attacchi a bagnanti indifesi (buoni o cattivi non importa, lo squalo non fa distinzioni) fino a quando uno o più personaggi nobili e buoni riescono a far fuori, in modo rocambolesco e spettacolare la bestiaccia assetata di sangue.

Sono ingenui anche gli effetti decisamente poco speciali, come è ingenuo l’accanirsi dello squalo contro Martin Brody e i membri della sua famiglia, quasi si trattasse di una riedizione hollywoodiana del Colombre.

faccio sommessamente notare che ci vuole un bel senso dell’ humor (nero direi) a trasmettere questi film mentre orde di vacanzieri si preparano ad invadere spiagge e litorali.

E’ un po’ come proiettare “Airport” durante un volo intercontinentale.

Finale ligure

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