Archivi giornalieri: 27 Giugno 2014

Vicini di casa.

Quando ero bambina abitavo a Milano, in un palazzo ottocentesco di quattro piani, con delle grandi scale dalle ringhiere in ferro battuto ed il corrimano di legno lucido, che si arrampicavano fino ai solai, per recuperare il fiato durante la salita (ma allora non ne avevo bisogno) c’erano degli ampi pianerottoli con le piastrelle dai disegni geometrici bianchi, blu e rossi, su cui si affacciavano le porte di tre appartamenti.

Conoscevo tutti i miei vicini di casa che allora mi sembravano vecchissimi, i miei genitori erano una coppia giovane con dei bambini piccoli, mentre i vicini erano cinquantenni e sessantenni e a me pareva di avere un esercito di nonni, pronti a coccolarmi e a dare una mano a mia madre, nel custodire mio fratello e me, se doveva uscire di casa per qualche commissione.

C’era la signora Maria al piano di sotto che con suo marito, il signor Gino, mi accoglieva in una casa piena di soprammobili e di caramelle d’orzo, mi incantavo a guardare un orologio meccanico, coperto da una campana di vetro,  con quattro sfere che ruotavano continuamente in senso orario e antiorario.

Ogni tanto mi permettevano di dare la carica al meccanismo e allora, con le mie dita incerte, ruotavo la chiave con grandissima attenzione per paura di bloccarlo.

Con la signora Emma, al primo piano, ascoltavo la radio, mentre la signora Pierina dell’ultimo, mi permetteva di annaffiare i fiori sul terrazzino.

La signora Lia, invece, mi affascinava con le cartoline e le fotografie che mi mostrava per ore, raccontandomi episodi divertenti della sua vita.

Ricordo con grande piacere le ore trascorse con le mie “nonne” acquisite e solo ora mi rendo conto di quanto fossero forti i legami che ci univano, che erano legami di amicizia, solidarietà e condivisione che oggi sono così rari.