Un lavoro ben fatto.

Oggi abbiamo visitato una mostra sulla costruzione del Duomo di Milano e ho avuto modo di comprendere una particolarità che, pur conoscendo ed amando la mia cattedrale,  che mi era sfuggita.

Le guglie e  i pinnacoli sono decorati con minuscole immagini di animali, scimmiette e topolini che sembrano arrampicarsi lungo le architetture di marmo, foglie e fiori che avvolgono le strutture di sostegno, volti che occhieggiano tra le volute scolpiti con infinita precisione e con un’attenzione meticolosa ai particolari, immagini che non solo sono invisibili per chi cammina intorno all’edificio, ma che sfuggono anche a chi si avventura sul tetto e si fa catturare dall’armonia delle guglie e dalla bellezza delle statue che le decorano o dal panorama della città laggiù in basso o delle montagne avvolte nella foschia.

Che cosa ha spinto gli antichi operai ad impegnarsi in una profusione di piccolissime figure che non avrebbero probabilmente recato loro ammirazione e gloria?

Innanzitutto erano spinti dalla consapevolezza di creare un’opera perfetta che avrebbe reso gloria a Dio, ma non solo, sicuramente c’era un’altra componente non meno importante: l’orgoglio di un lavoro ben fatto, la coscienza della propria maestria e il desiderio di dimostrare a se stessi il proprio valore.

Milano

 

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