Archivi giornalieri: 12 Agosto 2013

La civiltà dei sentimenti.

L’ennesimo tragico episodio di un adolescente che si toglie la vita ha scatenato una ridda di commenti sull’esigenza, che molti politici considerano improcrastinabile, di una legge contro l’omofobia.

I molti che invece sono contrari sostengono che una legge non servirà a risolvere la situazione di chi è non accolto, discriminato, emarginato per il suo orientamento sessuale.

Mentre il dibattito continua nulla cambia e soprattutto non cambia il fatto che gli adolescenti sono fragili, indifesi, spesso soli nella loro paura di non essere accettati dagli altri, dal gruppo dei pari, dai compagni di scuola dalla famiglia.

Una legge contro l’omofobia, come le misure contro il femminicidio e la discriminazione razziale, non basta certo a modificare i pensieri della gente, non serve a educare a sentimenti di accoglienza, ma è un indicatore, deve far riflettere sul fatto che certi comportamenti non possono, non devono e non saranno più tollerati.

Chi è contrario sostiene che l’uguaglianza tra i cittadini è già ampiamente prevista dalla Costituzione e tanto deve bastare.

La cronaca quotidiana ci dice che, evidentemente, non basta, che la legge deve sottolineare con più forza quali comportamenti sono giusti e quali sbagliati.

Un cammino di civiltà del diritto può partire anche da una legge: chi ha comportamenti omofobi probabilmente continuerà a comportarsi nello stesso modo, ma saprà che non ci saranno indulgenze o strizzatine d’occhio complici.

Il cammino di un popolo verso la civiltà passa, tuttavia, attraverso una profonda rivoluzione culturale che nessuna legge può imporre, passa attraverso l’educazione a scuola e, prima di tutto, in famiglia, passa attraverso il rafforzamento dell’idea che l’altro, per quanto “diverso” deve essere rispettato prima che accettato.

Se una  legge può contribuire ad attirare l’attenzione sull’idea che il rispetto degli altri è un valore assoluto, allora ben venga anche una legge.