Io sto con Emma.

Intendiamoci: in molti casi sono una fan accanita di tutti quei giochini tecnologici che possono semplificarci la vita infatti uso un ebook-reader (che mi permette di leggere ovunque senza trascinarmi appresso volumi pesantissimi) e a scuola non riuscirei più a fare a meno della LIM (che mi permette di organizzare le lezioni con immagini, schemi, filmati e link e mi consente di salvarle e condividerle con i miei allievi).

Grazie al portatile prenoto alberghi, acquisto biglietti per il treno, interagisco con la pubblica amministrazione e in molti casi la mia vita risulta semplificata.

Tuttavia sto dalla parte di Emma.

Emma è una donna intelligente, accudisce la prole, ma dedica il tempo anche alla lettura e ai giochini di logica matematica, si occupa dell’amministrazione della casa e del lavoro anche se, probabilmente, preferisce ancora usare la carta, leggere un libro o un giornale con pagine di carta, disegnare con il suo bimbo su fogli di carta, incollare post-it sul frigo, piuttosto che usare un tablet.

Emma ha un solo difetto: un marito ipertecnologico e leggermente rompiscatole che non perde occasione per irridere la sua propensione all’uso del supporto cartaceo e che non capisce che, qualche volta, la carta può essere indispensabile.

Per questo solidarizzo con Emma e, all’occasione, mi comporterei proprio come lei.

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