Quantità e qualità.

Tempo di esami: oggi comincia la maturità, mentre alla scuola media già imperversano gli orali.

Mentre il malcapitato è seduto davanti ai suoi insegnanti, che vede come giudici più o meno implacabili, in un angolo dell’aula staziona un gruppetto di supporter: c’è il compagno che sosterrà l’esame subito dopo (… e lo si riconosce dal pallore diffuso), ci sono i ragazzi che lo sosterranno tra qualche giorno e non sono ancora ben consapevoli dell’evento, c’è chi l’esame l’ha già affrontato, magari poco prima, e ha un’espressione “da vacanza” che consola.

Quando il colloquio finisce il gruppetto sciama nell’atrio e allora, invariabilmente, qualcuno si lascia sfuggire la frase “ha parlato tanto!” come se, nella valutazione dell’esame, la quantità delle parole facesse davvero la differenza.

“Come è andato l’orale?” chiede uno sparuto genitore che non si sogna nemmeno di spingersi oltre la soglia, “Ha parlato” risponde un coretto rassicurante.

Vorrei richiamare l’attenzione dei ragazzi su un fatto che tendono a sottovalutare: all’esame di terza media, come in molte circostanze della vita, la quantità conto fino ad un certo punto, non bisogna indulgere sul fatto di aver detto delle cose, ma su “quali” cose si sono dette e “come” si sono dette, bisogna riuscire a valutare la propria capacità di rispondere ad una domanda in modo pertinente e, possibilmente, esauriente.

E’ banale, lo so, ma è un po’ come quando i miei ragazzi mi consegnano un tema e mi chiedono speranzosi “è abbastanza?” (come se io valutassi i temi con lo “spannometro”.

1 pensiero su “Quantità e qualità.

  1. francy ray

    si nella generazione della quantita’ (piu’ si ha meglio e’), e’ sempre piu’ difficile far capire ai ragazzi l’importanza della qualita’! io farei un in bocca al lupo ai professori, piuttosto che agli alunni!!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.