Cifra tonda.

Nel 1953 venivano pubblicati sulla rivista Nature i risultati della ricerca che descriveva la doppia elica del DNA, veniva inaugurato lo Stadio Olimpico di Roma, Edmund Hillary e Tenzing Norgay scalavano per la prima volta l’Everest, A Cuba iniziava la rivoluzione e, proprio il 17 giugno, a Berlino i carri armati sovietici intervenivano per sedare uno sciopero degli operai.

Nel 1953, proprio sessant’anni fa, tra tanti eventi importanti la cronaca ne registrava uno un po’ più oscuro: sessant’anni fa, in una clinica milanese, attesa con ansia da un incredibile stuolo di zie, nasceva questa ragazza che oggi si ostina a credere di averne ancora solo venti (di anni).

Sessanta è una bella cifra tonda e, fino a non molto tempo fa, segnava ufficialmente l’entrata nella terza età, quando ci si ritirava dal lavoro e si cominciava a dedicare il tempo libero a sè stessi ed, eventualmente, ai nipotini.

Oggi (potenza ella tecnologia) anche il bancomat e la pagina iniziale di Google mi hanno fatto gli auguri, mentre la pagina di facebook e la memoria del mio cellulare si riempiono di messaggi festosi e allora sarà il caso che decida di festeggiare anch’io.

Ma non voglio la torta con sessanta candeline: ho il dubbio che non riuscirei a spegnerle tutte.

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