Grillo.

Prima degli ultimi frangenti politici, prima dell’avvento dei cittadini pentastellati sugli scranni più alti delle istituzioni repubblicane, prima persino dei “vaffaday”, più o meno ai tempi delle performance teatrali che non erano ancora comizi, nella mia esperienza quotidiana, nel lessico familiare “Grillo” era il simpatico ortottero che animava, con il suo canto continuo, le notti  in montagna, punteggiate dalla diafana luminescenza delle lucciole.

Ci sono ancora i grilli nelle mie notti estive e, ogni tanto, si avventurano in casa, balzando fuori dal bosco, ma si pentono subito e cercano di tornare nel buio amico che li cela alla vista e li protegge.

Ora provate a digitare “grillo” su un motore di ricerca e vedrete che, per pagine e pagine, del piccolo ortottero non c’è più traccia.

Grillo

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