Oggi non ho spiegato la storia, oggi sono stata, per i miei ragazzi, una testimone oculare e la sensazione è stata stranissima, proprio perchè ho sempre insegnato loro che la storia si studia sui documenti ed è impressionante sentirsi “documento”.
Oggi ho raccontato gli anni di piombo dal punto di vista di chi c’era e attraversava una Milano percorsa dalle manifestazioni, presidiata dalla polizia, turbata dall’urlo inquietante delle sirene.
Ho raccontato l’orrore di Piazza Fontana, di Piazza della Loggia, dell’Italicus e della stazione di Bologna.
Ho rievocato la paura dei giorni di Seveso.
Ho ripercorso la stagione del compromesso storico e il trauma del rapimento di Moro e della strage della sua scorta.
Non si riesce a raccontare ciò che si è vissuto con la stessa serena scientificità con cui si parla di Giulio Cesare o di Napoleone, la Banca dell’Agricoltura emoziona più della guerra dei cent’anni.