A.U.C.

Si può amarla o odiarla, si può invidiare il suo clima, ci si può innamorare della sua bellezza che è immutata da 2766 anni (almeno stando alla tradizione), si può criticare il traffico che la paralizza, si può sussurrare al ponentino che la accarezza delicato, si può invaderla con saccheggi, marce e cortei, si può considerarla solo un centro di potere, il potere imperiale, prima di tutto, e poi quello temporale dei Papi, fino al Regno d’Italia e alla Repubblica (prima o seconda che dir si voglia), ma non si può ignorarla.

Lei, la Città Eterna, se ne sta lì, splendida di marmi, accesa dal caldo colore del travertino, adagiata sui colli, animata da cento fontane e ci guarda, da sempre, con lo sguardo di chi ne ha viste tante, ma che da nulla si è lasciata veramente toccare.

Mi piace Roma, così immensa e monumentale, con i suoi palazzi, i suoi obelischi, le cupole barocche e l’aria un po’ scanzonata, mi piace anche se è così diversa dalla mia Milano, ma proprio per questo è così affascinante.

roma

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