Archivi giornalieri: 11 Aprile 2013

Fotografie mai scattate.

La fotografia digitale ha indubbiamente ampliato le occasioni di creatività e permette al fotografo una maggiore libertà che, tuttavia, non sempre corrisponde ad una accresciuta qualità delle immagini.

Un tempo si partiva  con una scorta di rullini che si supponeva adeguata alla durata del viaggio e ci si ritrovava, talvolta, a dover razionare gli scatti, a scegliere con grande attenzione le inquadrature, a studiare la messa a fuoco in modo quasi maniacale perchè non ci si poteva permettere i lusso di buttar via qualche foto anche perchè in alcuni paesi dell’Europa orientale era un’impresa riuscire a procurarsi un rullino di diapositive quando si restava a corto di materiale sensibile.

Poi si tornava a casa e bisognava aspettare quasi due settimane per vedere e immagini de viaggio e, solo allora, si scopriva se l’attenzione riposta in ogni inquadratura era stata sufficiente a conservare un ricordo.

Prima ancora le foto erano affidate alla perizia di un professionista (o quasi) o di un parente abbastanza facoltoso da possedere una macchina fotografica, si stava in posa, con l’abito buono, i capelli ben ravviati, il sorriso stampato su viso e le fotografie, rigorosamente in bianco e nero, venivano conservate in album dalla copertina di cuoio un po’ polveroso da sfogliare nelle riunioni di famiglia.

Oggi che siamo accerchiati da fotocamere, telefonini e mille altre diavolerie fotografiamo proprio tutto, senza prestare tanta attenzione a ciò che facciamo, perchè l’immagine la vediamo subito e l’unico limite che ci poniamo è la capacità della memoria.

L’unico rammarico sono le fotografie mai scattate, quelle che non entreranno mai più negli album polverosi, le immagini di chi non c’è più e che conserviamo nella mente e nel cuore.

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