Quando “vecchio” è bello.

In molte comunità stanno nascendo piccoli musei nei quali sono raccolti e conservati gli oggetti che sono testimoni del passato, abbastanza recente, ma inesorabilmente passato, gli oggetti che non si usano più e che i ragazzini (spesso trascinati da nonni in vena di nostalgia) guardano con gli occhi sgranati e con un sentimento a metà tra la curiosità e l’incredulità.

Si tratta di luoghi preziosi perché permettono di “fare memoria”, di respirare un profumo di altri tempi e di altre vite, forse meno facili, ma interessanti e ricche di insegnamenti.

Anche a Moggio (il paese in Valsassina dove trascorro le vacanze) è stata inaugurata, nell’estate del 2011, una Casa Museo che raccoglie queste testimonianze del passato sistemate in bell’ordine sui tre piani di una abitazione donata, nel 1991, alla parrocchia e trasformata, grazie alla passione del parroco Don Agostino Briccola e di numerosi volontari, in un delizioso percorso attraverso la memoria.

Si passa dagli strumenti di lavoro, al piano terreno, agli arredi di una casa, al primo piano, per concludere al secondo piano con una preziosa esposizione di paramenti sacri.

La Casa Museo di Moggio merita sicuramente una visita, tra una passeggiata nei boschi e una degustazione di cibi genuini, l’unica avvertenza è quella di informarsi sugli orari di apertura.

Moggio

 

1 pensiero su “Quando “vecchio” è bello.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.