Archivi giornalieri: 24 Marzo 2013

Per dirla tutta.

Se c’è un aspetto che proprio non sopporto del M5S e del suo Leader è la storpiatura dei nomi degli avversari politici: mi sembra un esercizio poco serio e poco divertente.

Comprendo (o, per meglio dire, comprendevo) che i soprannomi venissero coniati nell’ambito di quelli che erano, tutto sommato, spettacoli di un comico, ai quali, non lo nego, anch’io in passato assistevo con qualche divertimento e comunque con una punta di senso critico (che non guasta mai).

La satira politica prevede il dileggio dei potenti nella migliore tradizione dei “giullari” che, quando erano “buffoni di corte” attaccavano il potere del quale si nutrivano, mantenendo una condizione terza, in qualche modo “super partes” che permetteva loro lo sberleffo.

Quando però si scende dalle tavole del palcoscenico e si entra nell’agone politico non si può più pretendere di essere “super partes” e allora la modalità del dileggio diventa impropria.

Chiamare gli avversari politici “Gargamella” o “Psiconano” o il Capo dello Stato “Morfeo” non serve a rafforzare un’idea, a veicolare un progetto di società, a proporre un cambiamento, serve a mantenere l’attenzione concentrata su “parole d’ordine” senza che ne risulti arricchita la proposta politica.

Sicuramente è un modo per comunicare e continuare a far parlare di sé, sicuramente è un modo “creativo” di stare sulla scena politica, ma la politica non è un gioco, soprattutto se sono in gioco i destini di un Paese e dei suoi cittadini.