Archivi giornalieri: 19 Marzo 2013

Il Parlamento ai tempi di Facebook.

Siamo stati catapultati, soprattutto dalle ultime elezioni, in un’era di Parlamento 2.0 nella quale i commenti politici, le osservazioni, le discussioni non sono più affidate alla carta stampata o ai programmi televisivi, ma esplodono immediatamente (in tempo reale, si usa dire) con un aggiornamento di stato su Facebook o con un tweet.

Trasparenza, la chiamano, ma c’è un ma, l’immediatezza non è quasi mai sinonimo di riflessione e può capitare che una frase, scritta in fretta sull’onda di una impressione momentanea, scateni una serie infinita di reazioni (non tutte razionali, non tutte improntate ad urbanità) che, a loro volta, necessitano di chiarimenti, correzioni, smentite, aggiustamenti eccetera eccetera.

Tutti (o quasi) i politici si sono adeguati al nuovo corso della comunicazione, ma i paladini indiscussi dell’uso della rete sono  evidentemente i Parlamentari a cinque stelle, particolarmente facondi e produttivi, evidentemente intenzionati a tenere i contatti molto stretti con gli elettori.

La rete, tuttavia, ha un limite che è anche la sua peculiarità, la rete non dimentica, non cancella nulla e una parola, una frase restano lì, come incisa nella pietra, rimbalzate e ripetute da infinite condivisioni.

Succede così che i post della signora che non apprezza la Bindi o del signore che ritiene (visto che i politici sono “tutti uguali”) di essere stato interpellato in modo sleale da Vendola facciano il giro della rete e diventino oggetto di commenti (anche impietosi) se non di contumelie.

Quando parlo con i miei ragazzi li invito spesso a ponderare bene ciò che “postano” sui social network, perché c’è i rischio concreto (trattandosi di “social” appunto) che tutti leggano, comprendano e/o fraintendano, commentino e si formino delle opinioni che poi è difficile sradicare.