Molti elettori del mio partito (e dintorni) in questi giorni ripetono come un mantra: “Se ci fosse stato Renzi….” manifestando così un desiderio di cambiamento, una voglia di novità che forse sarebbe stata vincente.
Peccato che la storia non si fa con i “se”.
Certo il sindaco di Firenze è giovane, competente, considerato, a torto o a ragione, un personaggio avulso dall’apparato di partito, una persona svincolata dalle logiche di potere, un candidato portatore di idee e progetti più freschi.
Le primarie (pur con il meccanismo un po’ complesso delle preiscrizioni) hanno espresso un altro candidato ed è inutile recriminare.
Anche perchè….
In Lombardia le primarie hanno sortito la candidatura di Ambrosoli: un uomo giovane, competente, avulso dall’apparato di partito, svincolato dalle logiche di potere, un candidato portatore di idee e progetti freschi e coinvolgenti con, in più, un atteggiamento educato, gentile, sorridente, un aspetto da persona “normale”, una storia personale importante.
In una parola: il candidato ideale.
Eppure ha vinto Maroni.
Si vede che la voglia di novità e cambiamento va a corrente alternata.