Quelli che… votano.

Quelli che votano col pennarello perchè non si sa mai.

Quelli che lasciano a casa la tessera elettorale, ma tanto “mi conoscete lo stesso”.

Quelli che quando votano si commuovono come la prima volta (referendum istituzionale 1946).

Quelli che hanno tracciato una croce su tutti i simboli tranne uno (è chiara la volontà dell’elettore?)

Quelli che cercano invano un simbolo scomparso nel ’92.

Quelli che decidono dopo aver guardato la tv.

Quelli che leggono tutti i programmi, li confrontano, li soppesano e poi votano un candidato perchè ha la faccia simpatica.

Quelli che non riescono a ripiegare la scheda e riconsegnano un origami.

Quelli che “tanto sono tutti uguali”

Quelli che scrivono  la preferenza “Berlucconi” (logicamente sulla scheda della regione).

Quelli che fotografano il voto col cellulare (dopo che gli era stato chiesto di consegnarlo prima di entrare in cabina) e poi lo postano su facebook.

Quelli che si fanno venti minuti sotto la tormenta per andare in Comune a chiedere il duplicato della tessera elettorale.

Quelli che votano alle 8.05 perchè non si sa mai “potrei anche morire”.

Quelli che “scusi dov’è la scuola del paese?”

Quella che si fregano la matita.

Quelli che… “perchè tutta ‘sta gente va a scuola di domenica?”

A bazzicare intorno  ai seggi se ne sentono proprio di tutti i colori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.