Mi sembra sempre di vivere passeggiando su un filo teso sopra i tetti del paese: non è facile mantenersi in equilibrio, ma non ci si può permettere il lusso di perderlo.

Cerco di procedere con passi lievi, cerco di non commettere errori, cerco di non sbilanciarmi mai restando equidistante tra la mia schiettezza e la buona educazione, tra le parole che vorrei dire e quelle che “posso” dire, tra le cose che vorrei fare e quelle che “devo” fare.

Ogni tanto i nervi rischiano di saltare perchè la continua ricerca dell’equilibrio li logora e allora, quando mi accorgo che il mio autocontrollo è messo a dura prova, tento di chiudermi un po’ in me stessa, mi ritaglio degli spazi di tranquillità.

Forse è per questo motivo che noi insegnanti dovremmo andarcene in pensione quando non e la facciamo più, perchè nell’incontro quotidiano con gli adolescenti non è facile conservare sempre la tranquillità e l’equilibrio.

E ogni giorno che passa è sempre un po’ più difficile.