La rete non mente.

Sta girando su Facebook un post, creato evidentemente da qualche simpaticone in vena di goliardate carnascialesche, che  avverte della chiusura del sito per “manutenzione server” nei giorni 29, 30 e 31 febbraio.

Logicamente l’avviso  è accompagnato dall’invito a condividere il messaggio  dandogli la massima diffusione in modo che tutti possano essere informati della ferale notizia.

Che si tratti di una divertente bufala è evidentissimo, quello che mi ha fatto riflettere è che, a giudicare da qualche commento, qualcuno ha avuto il coraggio di prendere per buona (con conseguente paranoia) la notizia.

Questa piccola “parabola” ci dice che spesso il nostro approccio alla rete è distratto, superficiale, acritico e ci spinge a diffondere contenuti non sempre verificati e verificabili come fossero “vangelo”.

Un tempo bastava che una informazione comparisse sulla stampa per essere considerata genuina (“è scritto sul giornale” si diceva), poi è stata la volta della televisione (“l’ho visto in tv”), oggi la rete è diventata la depositaria della verità con una variabile in più: la diffusione delle panzane può diventare capillare, globale e veloce come la luce.

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