Una botta e via.

Così Marco Paolini nel suo spettacolo dedicato a Venezia, il “Milione“, stigmatizzava, in modo sorridente e ironico, la tendenza di alcuni (mi auguro pochissimi) esercenti della città “più bella del mondo” ad approfittare dei turisti sprovveduti o semplicemente affascinati da tanta bellezza.

Una esperienza simile devono averla vissuta due turisti danesi (tra l’altro due diplomatici) che, al rientro in patria, hanno presentato formale protesta alla nostra ambasciata.

Mi sembra impossibile che non si riesca a comprendere che il nostro Paese ha nel turismo una delle sue più importanti risorse e che i turisti (soprattutto quelli stranieri) non sono “vacche da mungere”, ma un bene prezioso da accogliere e coccolare, perché siano invogliati a tornare, perché ci facciano pubblicità (gratuita) una volta rientrati in patria, perchè conservino delle nostre città un ricordo gradevole (il che non guasta mai).

Dobbiamo smetterla con i comportamenti miopi di coloro che badano al tornaconto immediato e non investono in correttezza, gentilezza, professionalità.

Venezia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.