Archivi giornalieri: 26 Gennaio 2013

Quei politici venuti dallo spazio.

Mi innervosisco sempre quando leggo, nei commenti ai post o nei social network, giudizi atroci sui politici (su tutti i politici indistintamente), maledizioni, auguri degli accidenti peggiori, espressioni moderate della serie “al rogo” o “impicchiamoli tutti” che ricordano un furore da tumulto del “forno delle grucce“.

Spesso chi si accanisce con furore si dimentica che la nostra classe politica non è fatta di omini verdi scesi or ora da un’astronave o da voraci e infidi “visitors“, ma da figli di questa società della quale anche noi facciamo parte e che (purtroppo) rispecchiano in modo fedele.

Mi rifiuto di credere (e penso che sia statisticamente improbabile) che solo i peggiori di noi si dedichino alla politica o che anche gli elementi migliori, una volta arrivati al potere, subiscano una trasformazione stile mister Hyde; più realisticamente immagino che ci siano anche tra i politici persone per bene e persone per male, così come tra noi c’è chi è onesto e chi, se può, tende a sfuggire ai propri doveri, a esempio, di contribuente.

A molti di noi è sicuramente successo che un artigiano o un professionista ci propongano un doppio preventivo (con e senza i.v.a.) che il gestore del ristorante o del bar si dimentichi lo scontino o, casualmente, lo batta per un importo inferiore, che ci venga la tentazione di assumere la colf o la badante in nero.

Se ci è successo e abbiamo assecondato l’andazzo, probabilmente, se andassimo a sedere sui banchi del Parlamento, ci comporteremmo come coloro che stigmatizziamo con tanta rabbia.

Personalmente mi sforzo (e mi impongo) di comportarmi nel modo più corretto possibile e quindi, quando ho votato per le primarie, ho scelto persone che conosco personalmente e delle quali conosco la correttezza e il rigore.

Se resterò delusa, se veramente non si può andare al mulino senza infarinarsi chiederò conto ai miei rappresentanti dei loro comportamenti, ma, almeno fino a prova contraria, mi rifiuto di considerare tutti uguali (e tutti ladri).