Educare alla responsabilità.

Nessuno evidentemente si è mai preoccupato di educare la ragazzina al senso di responsabilità, nessuno le ha mai spiegato che i nostri gesti, le nostre parole, persino i nostri silenzi si ripercuotono sugli altri, nessuno le ha mai detto che siamo responsabili delle conseguenze dei nostri gesti, delle nostre parole e persino dei nostri silenzi.

Non hanno mai insegnato ai “vendicatori” che nessuno può arrogarsi il diritto di farsi giustizia da solo, giustizia sommaria peraltro, che la convivenza civile non può essere ridotta ad una guerra tra bande, nella quale chi è più forte (o più violento, o più numeroso) conquista il territorio.

Nessuno ha mai spiegato ad un ragazzino che scazzottarsi per futili motivi (ma anche per motivi non futili) è stupido e pericoloso, nessuno gli ha mai detto che le conseguenze possono essere ben più gravi della causa che le ha generate.

Viviamo in una grave carenza di responsabilità, la frase che sentiamo ripetere sempre più spesso è “non volevo, non l’ho fatto apposta”, come se il fatto di “non volere” una conseguenza tragica ne mitigasse in qualche modo la gravità.

E’ indispensabile ricominciare a considerare la responsabilità come un valore fondamentale, è necessario educare i bambini, ma anche educare noi stessi.

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