Manuale di sopravvivenza.

Fino a due anni fa sapevo che sarei andata in pensione a sessant’anni, mi sembrava una bella età (soprattutto in considerazione del fatto che alcune mie coetanee sono in pensione da una quindicina d’anni e più), poi di colpo mi sono stati aggiunti quattro anni e, mentre mi stavo ancora abituando all’idea, ne sono caduti dal cielo altri due.

Visto che non è molto utile star qui a recriminare e piangermi addosso sto tentando di elaborare un manuale di sopravvivenza perchè la pensione, una volta raggiunta, vorrei anche godermela.

E’ indispensabile che questi otto anni passino in fretta e non solo per la mia salute mentale, ma soprattutto per la serenità dei ragazzini che hanno diritto ad avere un’insegnante entusiasta e creativa e non una specie di relitto rassegnato.

Quindi è necessario ripartire, da domani, come se fosse il primo giorno del primo anno di scuola, è necessario trovare strategie che rendano il mio lavoro più motivante per me e per loro, studiare nuove attività, nuovi linguaggi, nuovi entusiasmi.

Poi devo imparare a ritagliarmi degli spazi per me, spazi per lo studio, per le letture, per le emozioni, spazi che mi permettano di scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo da dire e da dare.

Solo così, forse, questi anni scorreranno leggeri e quando dovrò andarmene, finalmente, avrò ancora lo spazio per una punta di rimpianto.

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