Quando un pugile è chiuso nell’angolo e non ha le capacità o la forza sufficiente per contrastare l’avversario può farsi prendere dalla tentazione di cavarsela con un colpo basso, confidando in una disattenzione dell’arbitro.

Il colpo basso è antisportivo e sleale, lascia l’avversario senza fiato permettendo a chi lo ha sferrato di respirare e di riuscire a sottrarsi ad una situazione difficile.

I colpi bassi si possono (ma non si dovrebbero) usare anche in una discussione, quando la logica stringente dell’interlocutore ci lascia senza possibilità di risposta.

Qualche volta ci si rifugia nell’espediente di contestare non le idee, ma la forma in cui sono espresse, magari attaccandosi a un modo verbale sbagliato o ad un pronome o ad una costruzione sintattica un po’ involuta: si tratta di un mezzuccio sleale, ma, tutto sommato, lecito, un modo per spostare l’attenzione e mettere in difficoltà chi ha avuto la sfortuna, nella foga del discorso, di incappare in un errore.

Ma quando non ci si può attaccare ad un errore si può ricorrere ad una battuta, magari sull’aspetto fisico dell’interlocutore, una battuta spiazzante, cattiva che, proprio come un colpo basso, lascia senza fiato.

Non apprezzo chi ricorre a questi mezzi perchè chi, invece di argomentare, non riesce a fare altro che insultare, dimostra, quanto meno, di non avere argomenti validi per controbattere e neppure idee chiare.