Archivi giornalieri: 1 Dicembre 2010

C’era una volta…

La vicenda dell’adolescente scomparsa qualche giorno fa sta balzando agli onori delle cronache e i programmi televisivi specializzati in drammi e tragedie (soprattutto quelli pomeridiani) si stanno appropriando del caso che ha qualche analogia con il caso di Avetrana anche se, questa volta, c’è un po’ di pudore nel buttare tutta la responsabilità su facebook (visti i precedenti).

I salotti con sociologi, psicologi ed esperti vari si sono riaperti e oggi (complice la nevicata che imperversa con alterne vicende dalle mie parti) mi sono soffermata ad ascoltare (ogni tanto un po’ di masochismo non guasta).

Una delle frasi che ricorre è l’osservazione che viviamo in tempi difficili, che la società non è più quella di una volta (persino in un paesino della bergamasca), che le comunità non sono più coese come un tempo.

Il buon tempo andato.

Ritorna questo mito di un passato felice, un’età dell’oro che si è definitivamente chiusa, ma, intanto che ascoltavo queste ovvietà, mi sono fermata a riflettere.

Stiamo leggendo le fiabe, in classe, e la fiaba più celebre è sicuramente quella di “Cappuccetto Rosso”, la bimba che si allontana da casa e sparisce (almeno nella versione originale nella quale l’intervento del cacciatore non è così tempestivo).

Ora se la tradizione popolare ha creato una narrazione di questo tipo è evidente che la scomparsa dei bambini, i bambini rubati sono vicende che si ripetono da sempre tanto che si traducono in paure ancestrali.

Una volta, però, non c’erano i media che si appropriavano di queste storie dando loro un enorme (e talvolta ingiustificato) risalto.

Il ruolo dei media dovrebbe essere quello di diffondere la notizia con l’unico scopo di favorire il ritrovamento della persona scomparsa e di spingere eventuali testimoni a farsi avanti, sempre nel rispetto dell’indicibile dolore della famiglia colpita da una prova così dura.