Archivi giornalieri: 11 Febbraio 2010

La mia corsa a non arrivare mai.

Quando ho cominciato a lavorare come precaria nella scuola (molto precaria visto che non ero ancora laureata), tanto tanto tempo fa le insegnanti andavano in pensione dopo quindici anni, sei mesi e un giorno (almeno mi sembra che fosse così, ma il ricordo si perde nella notte dei tempi).

Allora chi raggiungeva i quarant’anni di servizio erano rare e canute cariatidi, vere e proprie colonne della pubblica istruzione che, generalmente, venivano accompagnate alla pensione con medaglie e onorificenze varie.

C’è stato, all’inizio degli anni novanta, un momento fugace in cui sarei potuta andare in pensione, ma non l’ho fatto perchè, nella mia beata ingenuità, mi sembrava di essere troppo giovane e di avere ancora qualcosa da dire e da dare.

Poi, via via che gli anni passavano, è cambiata anche la legislazione e io ho visto spostarsi sempre più in là la fatidica data, prima a sessant’anni di età, poi, nonostante le dichiarazioni di un ministro di peso, l’età si è ulteriormente alzata fino a toccare i sessantaquattro anni e i quaranta di servizio (ma l’Europa l’ha chiesto e come si fa a dire no all’Europa).

D’altra parte io ho cominciato a lavorare tantissimi anni fa, ma, essendo precaria, i primi anni di lavoro non sono stati completi e quindi ho perso mesi preziosi che oggi pesano come macigni.

Comincio ad avere l’età dei nonni dei miei allievi, ho insegnato a molti dei loro genitori e alcuni colleghi sono più giovani di mio figlio.

Per questo le dichiarazioni odierne del premier mi terrorizzano, perchè so già come andrà a finire (queste promesse di solito vengono mantenute).