Archivi giornalieri: 8 Febbraio 2010

Passaporto collettivo.

Aggiornamento (necessario) sulla gita a Praga.

Qualcuno potrebbe pensare (santa ingenuità) che, visto che la repubblica Ceca è un paese dell’area Shengen. basti la Carta d’identità per entrare nel paese: in realtà è vero se si tratta di adulti o di quindicenni o di minori muniti di passaporto personale, ma gli allievi di una terza media, di solito, hanno il semplice certificato di nascita valido per l’espatrio che, in repubblica Ceca, non è riconosciuto come documento valido.

A questo punto si rende indispensabile il “mitico” Passaporto Collettivo: un documento che aggrega, al passaporto di un capogruppo, il gruppo di ragazzini.

Il documento si richiede in questura dove bisogna portare anche la fotocopia dei certificati dei ragazzi, la fotocopia dei documenti dei genitori con una dichiarazione di affidamento, una autocertificazione sottoscritta dai ragazzi e dai genitori con le generalità e le ricevute di versamenti assortiti.

Dopo aver preparato questa quintalata di carta ci si reca in un apposito ufficio, preposto soprattutto a risolvere problemi improbabili come il rilascio di un passaporto in soli quattro giorni, dove si ottiene un modulo cartaceo (debitamente punzonato) dove scrivere (rigorosamente a mano in quadruplice copia) nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo, professione, estremi del documento d’identità di ciascun ragazzo (sessanta per l’esattezza).

Mi sembra degno di nota che sul frontespizio, dove è indicato il mezzo di trasporto, tra le opzioni ci sia il torpedone (vocabolo che, temo, i miei allievi ignorino allegramente).

E’ stato subito chiaro che la compilazione del prezioso modulo avrebbe richiesto qualche ora per cui, la mia collega ed io, ce ne siamo tornate a scuola per dedicarci all’oneroso compito di amanuensi.

In attesa della consegna del modulo, che ha richiesto quasi un’ora, mi sono dedicata all’osservazione della varia umanità che affollava l’ufficio, mi ha colpito particolarmente un’anziana signora, che si aggirava nella sala con aria persa, ma forse non era anziana, forse quando è entrata, questa mattina, era una trentenne.

Mi sembra che, nell’epoca dell’informatica e della semplificazione, si potrebbe trovare un modo più snello per ottenere un documento.

E domani si torna in questura.