Archivi giornalieri: 1 Febbraio 2010

C’è pecora e pecora.

In ogni classe che si rispetti c’è qualche “pecora nera”, se poi ce n’è una sola allora diventa automaticamente un “capro espiatorio”.

Se c’è un vetro rotto, un bagno allagato, se sparisce un astuccio, se si sente una battuta o una risata fuori luogo gli sguardi si appuntano immediatamente e inesorabilmente sulla stessa persona.

Poco importa se il colpevole è, come spesso accade, un altro: se un ragazzo si è conquistato a fatica una fama negativa non c’è bisogno di cercare colpevoli altrove.

Il nostro soggetto inalbera un’espressione della serie “meglio regnare all’inferno che servire in cielo” nella migliore tradizione di Milton, come a dire: “se non posso farmi notare per le mie qualità, piuttosto che sparire nell’anonimato preferisco brillare per la mia cattiveria”.

Si tratta spesso di ragazzi fragili, indifesi, si tratta di ragazzi con i quali è difficile entrare in rapporto perchè indossano una corazza, si nascondono dietro una maschera.

Se, però, si riesce a superare il muro che li circonda spesso si scopre di aver a che fare con ragazzini assolutamente “normali” che attendono solo che un adulto si prenda cura di loro.

La riprova si ha sovente quando la “pecora nera” (che non è così nera come la si dipinge) si assenta: allora si scopre che gli altri allievi non sono “angeli”, che le colpe non sono tutte da una parte, che, qualche volta, i pregiudizi sono duri a morire.

Piani d'Erna pecore