La laicità dello Stato.

Il concetto di laicità dello Stato è di questi tempi quanto mai ondivago: a molti è sembrato perfettamente naturale che la Chiesa facesse sentire la propria voce a proposito delle cellule staminali e della tutela degli embrioni o che si esprimesse durante i drammatici ultimi giorni di Eluana Englaro con forza.

Si è detto che non si trattava di un’ingerenza nelle scelte di uno stato laico, ma del legittimo dovere di tutelare la vita in ogni suo momento, dal concepimento alla fine naturale.

Se però le stesse gerarchie ecclesiastiche si esprimono criticando provvedimenti che mettono in pericolo vite adulte (quelle degli immigrati, per intenderci) e invitando all’accoglienza e alla solidarietà, allora si invoca la laicità dello Stato e si considerano le critiche una intollerabile ingerenza.

La Chiesa, da parte sua, non può non difendere la vita in ogni momento, anche la più umile e reietta, perchè se si crede nel valore di ogni singola vita umana si deve prendere posizione, d’altra parte uno Stato moderno deve scrivere le proprie leggi in perfetta autonomia senza timidezze e senza soggezione: la convivenza civile consiste anche in questo delicato equilibrio.

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