L’oggetto misterioso.

Quando ero ragazzina passavo il mio tempo libero giocando (molto) e leggendo moltissimo, uscivo raramente con le amiche, magari facevo un giro in bici o a piedi per le vie del paese (per dare un’occhiata di straforo alla fauna maschile), ma poi rientravo a casa presto, perchè la libera uscita era piuttosto breve.

Passavo quindi molto tempo in casa e, dopo aver studiato, visto che la televisione nata da pochi anni non era molto appetibile, leggevo libri in quantità industriali.

La lettura mi appassionava al punto tale che cercavo di portare i libri anche a tavola (proibitissimo) e dopo essere andata a letto rubavo ancora qualche pagina leggendo con una minuscola torcia elettrica sotto le coperte illudendomi che i miei genitori non se ne accorgessero.

Leggere non era come studiare, i libri li sceglievo io, qualche volta su consiglio di un’insegnante, qualche volta perchè incuriosita da un titolo che solleticava la mia fantasia, leggere era un piacere allo stato puro e intanto, senza che me ne rendessi conto, mi aiutava a crescere.

Per questo mi dispiace che oggi, in molti casi, per gli adolescenti il libro sia un oggetto misterioso, che qualche volta, addirittura, incute timore e che le giovani generazioni si privino, inconsapevolmente, di un essenziale nutrimento per la mente e la coscienza.

6 pensieri su “L’oggetto misterioso.

  1. Ariss

    Mio marito pensa che il calcio sia un piacere allo stato puro al punto tale che ogni sera passa in rassegna tutte le trasmissioni sportive di qualsiasi emittente, oltre a scorrere tutte la pagine del televideo dedicate al calcio e finisce sempre che in TV non si guarda mai un film. Questa poi è stata una settimana difficile: 2 partite di coppa Italia una sera dopo l’altra! e ho le serate del 21 e del 24 maggio già prenotate! (finale di Champions e di Coppa Italia)
    E’ la passione baby!

  2. riccardo u.

    Leggere è come entrare nel paese dei balocchi, ma senza diventare un somarello.
    La lettura mi ha spalancato orizzonti di cui non avrei mai sospettato l’esistenza; mi ha fatto prendere coscienza perfino della mia stessa esistenza.
    Grazia alla lettura ho imparato a scrivere le mie cose (per quello che valgono).
    Da ragazzino giocavo a calcio, guardavo tutte le partite, partecipavo a 1000 sassaiole (continuo a farlo, ma le sassaiole non più, per evidenti motivi etici ed anagrafici); ma c’era e c’è sempre un nuovo libro da leggere e da massacrare di annotazioni e di sottolineature.
    Leggere è come vincere 3 dribblings consecutivi e segnare con un pallonetto sul portiere in usciere mentre Dio ti applaude.

  3. filo

    Concordo in tutto ciò che hai scritto!! Di solito leggo contemporaneamente diversi libri, a seconda di quello che il mio spirito ha bisogno.

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