Dove abbiamo sbagliato?

Davanti a notizie terribili come questa mi chiedo dove abbiamo sbagliato e dico “abbiamo” perchè mi sento coinvolta in prima persona come genitore, insegnante ed educatore.

Non penso che sia sufficiente addossare la colpa alla società, alla televisione, a internet, alla “mancanza di valori” (tra l’altro quando si parla di “valori” il discorso è sempre generico e non si capisce mai bene a quali valori si faccia riferimento).

Sta di fatto che è cresciuta una generazione nella quale è difficile riconoscersi (logicamente sto generalizzando non tutti i ventenni sono così), ma intorno a noi, in mezzo a noi sono moltissimi quelli che si abbandonano alla violenza, che cercano lo sballo per i quali la vita umana, propria o altrui, vale meno che niente.

Non possiamo chiudere gli occhi o limitarci a condannare, dobbiamo capire e, se possibile, tentare di ricucire una rete di rapporti e modificare radicalmente i nostri comportamenti di adulti nella speranza di diventare modelli credibili e, per questo, autorevoli.

13 pensieri su “Dove abbiamo sbagliato?

  1. Sav

    No, non tutti i ventenni sono così, c’è anche dell’altro, purtroppo.
    Questa settimana ho avuto notizia di ben due suicidi di ventenni, amici delle mie figlie, uno in provincia di Milano e l’altro in Sardegna. Siamo sconvolte, io e la mia famiglia, e non riusciamo a pensare ad altro che “Possibile? Ma perchè? Chi ha sbagliato? Ma nessuno si è accorto di nulla? E gli amici? I genitori?” Ma sono domande che non avranno mai risposta.
    In questi giorni solo un grande silenzio e un grande rispetto per il dolore di tutti.

  2. paz83

    Giustamente non tutti i ventenni sono, per fortuna violenti (ignoranti) però c’è una fascia che per varie ragioni sfoga le sue frustrazioni in quel modo. Vuoi per mancanza di una guida, vuoi per un educazione lasciata priva delle basilari norme del vivere civile, vuoi per il semplice fatto che magari vivono in zone degradate (basta andare anche qui a modena, in certi quartieri mal serviti, privi di tutto, quasi cittadelle isolate). Non vedo io ne a livello istituzionale, ne tanto meno a livello di figure dell’ambito sociale, qualcuno che poi in fin dei conti, al di fuori di scandalizzarsi per questi eventi non muove un dito. E allora, si, abbiamo sbagliato, hanno sbagliato. Bisogna guardarsi in faccia e chiederci: perchè?

  3. Mauro

    Adeso qualcuno capirà che la Destra non è solo tette finte, labbra gonfiate e tanto glamour, c’è molto di peggio.

  4. chit

    Abbiamo sbagliato a crescerli in una bolla di vetro senza preoccupazioni, così se le sono andate a cercare tanto poi, qualcuno che li difende come il “camerata Gianfranco Fini” alla fine c’è sempre.
    Perdonami l’espressione ma… che schifo! 🙁

  5. enrico

    non riesco davvero a dare una risposta alla tua domanda. sono semplicemente terrorizzato e preoccupato. Anche perchè cerco di insegnare l’educazione e il rispetto verso gli altri anche a mio figlio, quest’anno in prima elementare, ma vedo che poi lui è tutto perbenino, mentre gli altri alzano le mani o sono prepotenti

  6. Sciura Pina Autore articolo

    Caro Enrico,
    anch’io ho sempre cercato di insegnare a mio figlio il rispetto e la non violenza e spesso, da piccolo, mi ha rimproverato perchè si è sentito debole e indifeso, poi crescendo ha capito che la sua forza sta proprio nell’essere una persona capace di rispetto, tolleranza e solidarietà.
    Non è un percorso facile, non è comodo, non è conformista, ma aiuta a diventare adulti.

  7. riccardo u.

    Penso che molti fatti tremendi abbiano radici antiche e complesse. Tuttavia, forse buona parte di essi dipende dalle trasformazioni e dalla mentalità degli anni ’80, che continuano (soprattutto attraverso la destra) ad arrivare sino a noi: fare tanti soldi ed in fretta, non importa come, la cultura è un peso ed il rispetto, la solidarietà e la memoria delle perdite di tempo ecc.
    In una piccola città come Cagliari si mescolano i cascami degli ’80 con certa mentalità da “duri” e con l’esistenza di “zone degradate” (valida anche per la mia città l’osservazione che paz83 fa per Modena) che sono anzi dei Bronx.
    Io penso che da questo pasticciaccio si possa uscire agendo collettivamente mentre (per quella che è stata la mia esperienza di insegnante nell’obbligo formativo) spesso colleghi e dirigenti scolastici… passano la mano.
    Come genitore insegno ai miei figli il rispetto ed un’autodifesa responsabile; spero che basti, anche se quando penso che l’anno prossimo mio figlio entrerà a scuola…

  8. Satollo

    Anche io lascio a questo punto le mie osservazioni. La prima è che, come dice Pina, non bisogna dare la colpa alla televisione, ad internet, alla società o meglio… sì bisogna dare la colpa anche a questi “mezzi/istituzioni” perché questi “mezzi/istutuzioni” (in particolare la società) siamo in parte noi.
    La seconda è quella dell’osservazione di mia moglie che insegnava precariamente nelle scuole medie e dei suoi alunni: pur essendocene molti nei quali tutto sommato mi riconoscevo c’erano i “soliti” nei quali riconoscegli gli irrispettosi scalmanati che anche io 20 anni fa avevo in classe. Solo che oggi sono molti di più in percentuale per ogni classe. Da cosa sia determinato questo non lo so, forse veramente i genitori hanno smesso di fare i genitori o forse semplicemente non ne sono capaci (ci sono tante storie nella scuola che lo confermano).
    La terza: trovo incredibili alcuni commenti che associano a questi eventi questioni politiche di destra e di sinistra di capitalismo e comunismo. Siete veramente sicuri di quello che dite?

  9. Gianluca

    Mi puzza il fatto che nella presentazione della scuola media si abbia detto che il bullismo non esiste. Purtroppo i fenomeni di bullismo di solito avvengono fuori dalla visibilità degli adulti e le vittime di solito, per paura o per vergogna, non denunciano i fatti.

  10. Pingback: Sciura Pina

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