Buongiorno, Dave.

Con queste parole il computer Hal 9000, il cervello pensante dell’astronave Discovery del film “2001 Odisea nello spazio“, apostrofava il comandante della spedizione, con una voce a metà strada fra il suadente e il minaccioso.

La prima volta in cui vidi il film, peraltro senza capirci molto, ricordo ancora la sottile inquietudine che mi aveva provocato l’occhio rossastro del computer (che ha ispirato anche il logo del “Grande Fratello”) che teneva sotto controllo tutti gli ambienti con un’attenzione quasi maniacale, riuscendo persino a leggere le parole sulla bocca degli astronauti rinchiusi, per precauzione, nella capsula.

Allora mi aveva un po’ spaventata l’idea di un futuro controllato da centinaia di occhi infallibili e un po’ ficcanaso e ora invece, a sette anni da quel fatidico 2001 (che ai tempi dell’uscita del film sembrava remotissimo), mi rendo conto che è entrato ormai nella normalità il fatto di passare molta parte della nostra giornata sotto l’occhio attento di una telecamera.

Spesso un cartello con la scritta “area videosorvegliata” compare all’improvviso in una banca, in una piazza, in un negozio, vicino ai cancelli di una villa e in centinaia di altri posti dove ci capita di passare e quasi non siamo nemmeno più consapevoli che la nostra immagine, catturata da mille telecamere, viene memorizzata (almeno temporaneamente) in mille situazioni diverse.

Forse è un affare vantaggioso barattare un po’ di privacy in cambio di un po’ di sicurezza,  peccato che, quando sono stata recentemente borseggiata, benché mi trovassi un un’area videosorvegliata nessuno si sia accorto di nulla, vorrei tanto conoscere quelli che stavano videosorvegliando.

telecamere

4 pensieri su “Buongiorno, Dave.

  1. Sciura Pina Autore articolo

    No, dove hanno borseggiato me c’era qualcuno, perchè qualche minuto prima hanno richiamato uno che non aveva timbrato il biglietto, si vede che la videosorveglianza è finalizzata solo a quello.

  2. La Legionaria

    Mah.
    Magari è un ottima idea.
    Però mi da i brividi… (come sempre quando si cita il Grande Fratello, quello originale, dico. L’ho letto a 17 anni, mi ricordo ancora lo sgomento e l’angoscia)

  3. riccardo u.

    Vorrei capire a che cosa sia finalizzato il controllo in questione: forse il Grande Fratello (orwelliano) è già tra noi; ma non è uno di famiglia! Scherzi a parte, condivido lo sgomento de La Legionaria per qualcosa che davvero, Pina, pare che sia entrato nella normalità.
    Giorni fa ho rivisto un film con W. Smith e Gene Hackman che aveva come reale protagonista un super-satellite che “ficcanasava” nella vita di tutti…

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