Si vota.

Abito a un centinaio di metri dalla scuola media e dalla scuola elementare e questo significa, quando si vota, che abito a un centinaio di metri dal seggio elettorale così il mio balcone diventa un punto di osservazione ideale per un empirico studio sull’affluenza alle urne.

Vorrei chiarire che, per tradizione, il paese in cui vivo registra sempre un’altissima percentuale di votanti, solitamente di gran lunga superiore alle medie nazionali e questo nonostante il fatto che negli ultimi trent’anni il numero dei residenti si sia triplicato grazie all’arrivo di tantissime persona non solo da Milano, ma anche da altre regioni.

Si vede che c’è qualcosa nell’aria o nell’acqua perchè i nuovi arrivati si adeguano in fretta allo stile elettorale degli indigeni tanto che la percentuale resta sempre altissima.

Si comincia alla mattina con un elettorato prevalentemente femminile: le signore uscite dalla prima messa.

Poi arrivano nuclei familiari, di solito composti dai genitori con figlio o figlia neomaggiorenne, giovani coppie con bimbi piccoli e grossi cani, gruppetti di giovani che si fanno reciprocamente coraggio, altre signore anziane, quelle che votano prima della messa vespertina e, dopo cena, chi torna a votare, in extremis, dopo una giornata al mare o in montagna.

E’ un continuo via ai di gente che, disciplinatamente, esercita il proprio diritto in un’atmosfera serena e tranquilla: comunque vada mi sembra un bell’esercizio di democrazia.

1 pensiero su “Si vota.

  1. Simona

    Ciao, sciura prof!
    Alla fine siamo sopravvissuti, ma domani ci svegliamo in un mondo un pò più brutto e arrogante.
    Almeno la partecipazione c’è stata… ma mi aspettavo qualcosa di meglio per noi (o di peggio per gli altri?).
    Buona notte!

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