Lo so che non mi devo lamentare, lo so che, con il mestiere che faccio, ho un sacco di vacanze che i comuni mortali non possono neanche sognarsi (i famosi, leggendari sei mesi di vacanze, o almeno così si vocifera tra i genitori imbufaliti per il fatto di dover accudire i figli), lo so che, grazie all’autonomia e a una saggia amministrazione del calendario scolastico mi potrò permettere una vacanza dal 25 aprile al 3 maggio, ma tornare in pianura mi deprime comunque.
Allora, com’è nel mio carattere, cerco qualche consolazione per non intristirmi, per esempio mi ripeto che non dovrò più usare una connessione telefonica che richiede tempi biblici per mettere online un post, potrò telefonare senza cercare disperatamente la linea tra una vallata e una cresta, non metterò più a repentaglio la mia linea pesantemente minacciata da salamelle, polenta taragna e formaggi d’alpeggio, non dovrò più scrutare il cielo nella vana speranza di non restare sommersa da trenta centimetri di neve.
Certe comodità si pagano, è naturale, l’importante è non farsi prendere dalla nostalgia per i panorami superbi di vette scintillanti di neve, per il bosco pieno di cinguettii e di corse di scoiattoli (che come le caprette di Heidi mi fanno “ciao”), per i silenzi rotti solo dal monotono canto dei torrenti.
E poi un mese passa in fretta….
susu pensa a chi è rimasto a lavorare…ù
🙂
ma poi noi non siamo mica invidiosi vero? nooooooo 🙂
….e con più di 3000 euro al mese di stipendio…….
Battutaccia, vero?
caro Enrico, 3000 euro li prendono i neoassunti, io ho ben 34 anni di servizio, quindi immagina…
Quando si vive sempre in montagna la si assapora. Ma quando si vive in città, e in montagna ci si va ogni tanto, la si assapora di più.
salve. lei è un’insegnante. spero che mi possa dare dei consigli. ho letto da qualche parte che vorrebbero abolire le gite scolastiche (chiamate anche visite guidate o viaggi d’istruzione) considerate non più idonee, quindi, allo stato attuale non avrebbero alcuna ragione d’essere organizzate. creano solo disagi e problemi…
lei cosa ne pensa?
C’è un tempo per arricchirsi e un tempo per spendere.