Prove di disastro.

Dopo ripetute prove di evacuazione (di cui ho già parlato diffusamente) ieri, nella mia scuola, ha avuto luogo la prima prova di disastro: per una volta abbiamo simulato una situazione di emergenza in seguito ad un terremoto.

Sì lo so che la pianura padana non è considerata una zona ad altissimo rischio sismico, ma una volta ogni tanto vale la pena di provare a capire come bisogna reagire senza farsi prendere dal panico e soprattutto senza infilare, a tutta velocità, la scala più vicina (che è la cosa che si fa normalmente, ma è assolutamente da evitare).

Logicamente prima di effettuare la prova è stato necessario istruire tutto il personale e i ragazzi sui comportamenti corretti da tenere in caso di evento sismico, infatti tutti quanti abbiamo memorizzato abbastanza bene come comportarci in caso di incendio, sappiamo che dobbiamo uscire tenendoci per mano, raccoglierci all’aperto in un punto prestabilito, fare l’appello e consegnare il verbale ai vigili del fuoco: c’è voluto un bel po’, ma alla fine siamo riusciti ad imparare a sgomberare la scuola con sufficiente ordine ed in tempi abbastanza brevi.

In caso di terremoto, invece, bisogna guardarsi bene dall’uscire subito dall’aula, ma si deve trovare rifugio lungo i muri portanti o sotto i tavoli, lontano dalle finestre ed aspettare che qualcuno dia il “cessato allarme”.

Comunque i ragazzini, al suono della sirena, si sono acquattati sotto i banchi e, nonostante la situazione fosse abbastanza buffa, sono riusciti a restare seri e compunti fino a quando i volontari della protezione civile sono venuti a controllare il nostro operato.

Penso che sia importante effettuare queste simulazioni, anche se possono sembrare una solenne perdita di tempo, perchè è fondamentale automatizzare dei comportamenti corretti in caso di pericolo, chiaramente una simulazione è una cosa ben diversa da un evento disastroso vero e proprio, nessuno di noi può immaginare come potrebbe comportarsi in caso di reale emergenza, quando il panico impedisce di ragionare, ma mi sembra utile sforzarsi di imparare.

6 pensieri su “Prove di disastro.

  1. Alberto

    “chiaramente una simulazione è una cosa ben diversa da un evento disastroso vero”.
    Altroché se è diversa. Immagina se durante la simulazione qualcuno si facesse male e ci fosse bisogno di un’ambulanza vera, uscendo così dal copione prefissato. E’ successo a Milano durante le simulazioni antiterrorismo. un’ora e mezzo di attesa per un figurante che si era ferito in piazzale Cadorna, per fortuna leggermente.

    Grazie per il link, che ho contraccambiato. Ma il tuo verso di me non funge.

  2. Sciura Pina Autore articolo

    @ Alberto:Quando facciamo le simulazioni di solito c’è in zona un’ambulanza. Una volta abbiamo allarmato l’intero paese prchè sono arrivati i pompieri e l’ambulanza a sirene spiegate.
    (per quanto riguarda il link non riesco a capire come mai, ma ogni tanto non funzionano)
    @pepenero: …e meno male.

  3. chit

    Doveroso fare queste prove anche perchè, se presentate nel modo corretto, possono essere un ottimo metodo d’imparare divertendosi…
    Buon weekend

  4. Robi

    Sarà anche utile, però circa tre anni fa, nella scuola di mio figlio (anch’essa nella pianura padana) si avvertì verso le 9,30 una lievissima scossa di terremoto. Quando la segreteria della scuola fece mandare i genitori a prendere i bambini per “motivi di sicurezza” alle 15,30 (mezz’ora prima della normale conclusione delle lezioni) non ho potuto fare a meno di scuotere la testa.

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