Essere o non essere…..geek.

Sono stata tirata in ballo da Lorc4rg con una domanda che, sinceramente, non mi sarei mai posta (se fosse dipeso unicamente da me): quanto sono geek?

E che ne so?

Ho passato abbondantemente la cinquantina, insegno lettere, ho passato metà della mia vita a studiare greco e latino e l’altra metà a cercare di insegnare l’italiano a dei ragazzini riottosi, a un certo punto ho deciso di scrivere un blog e non ho ancora ben capito il perchè.

Quando ero bambina non c’era la televisione, quando ero al liceo non c’erano le fotocopiatrici, all’università leggevo le copie dei manoscritti antichi su microfilm (proprio come 007): con queste premesse è già un miracolo che riesca ad usare un portatile (wifi naturalmente, perché è comodo e mi permette di starmene spaparanzata in salotto senza tanti fili tra i piedi), ho un ipod perché mi permette di sentire la musica che voglio, quando voglio, senza trascinarmi appresso quintalate di cd, in buona sostanza non sono innamorata delle tecnologie, le uso quando mi migliorano la vita, ma non mi sento molto coinvolta.

Per questo motivo non credo di essere geek…..al massimo mi considero la nonna dei geek.

portatile

6 pensieri su “Essere o non essere…..geek.

  1. Gianluca

    Pina, io ho fatto un test per capirlo.
    Ma nel tuo caso ti assicuro che sei una “geek”.

    PS:
    Attenta che in inglese la “g” è dura e quindi non si pronuncia jik, ma “ghik”.

  2. Franciov

    Essere attaccati ad un oggetto e non poterne farne a meno è qualcosa di veramente triste secondo me. Gli oggetti tecnologici in particolare vanno utilizzati con discrezione per migliorare la qualità di vita. Dico “con discrezione” perché spesso creano dipendenza e alienazione. Io che ci sguazzo nella tecnologia cerco sempre di mantenere un certo distacco, volontariamente, consapevole dei rischi. In realtà il mio non è un processo contro la tecnologia (ci mancherebbe…) ma contro l’attaccamento agli oggetti in generale: a questo punto sarebbe meglio attaccarsi a persone o animali domestici. Ma purtroppo è troppo spesso che vedo in giro gente che vive per un oggetto, lo adora, non può viverci senza. Davvero siamo scesi così in basso?

    Scusami per la prolissità, mi hai pensare, ho scritto di getto. Spero di riuscire a leggerti con più costanza d’ora in poi.

    Un saluto,
    Francesco

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.