Archivio mensile:Novembre 2007

Meme…

Se non ci avesse pensato Alberto sarei riuscita a sfuggire a questo meme che imperversa nella blogosfera ormai dalla notte dei tempi: 8 cose che non sapete di me (…e delle quali, probabilmente, non ve ne potrebbe fregare di meno).

  1. Ho preso la patente a 18 anni, ma non ho mai guidato, perchè sono così imbranata da non aver mai automatizzato i comandi. In compenso sono un’esperta di fama mondiale su orari e coincidenze dei mezzi pubblici.
  2. Anche in bicicletta ho i miei problemi: ho imparato tardi e casco regolarmente perchè ho problemi di equilibrio (che misteriosamente spariscono quando calzo un paio di sci).
  3. Soffro di mal di mare, mal d’auto, mal d’aria, persino sulle giostre e sull’altalena non vedo l’ora di scendere, sono famosa nella mia cerchia di amici per non essere sopravvissuta alla proiezione di “Oceano” di Folco Quilici (sarà per questo che mi piace tanto camminare?).
  4. Sono praticamente astemia, ma con il cibo giusto, la compagnia giusta e l’atmosfera giusta mi concedo un bicchiere di vino (poi non mi reggo in piedi).
  5. Ho smesso di fumare migliaia di volte (purtroppo ha ricominciato dopo meno di un’ora) e bevo quantità industriali di caffè (anche alla sera prima di andare a dormire).
  6. Non amo i gioielli, porto semplicemente due fedi (la mia e quella della mia nonna paterna) e una spilla antica acquistata da un rigattiere.
  7. A 18 anni pesavo quaranta chili tre dei quali erano di capelli, li ho tagliati improvvisamente un pomeriggio, perchè ero stufa di sedermi sulla chioma. Quando sono rientrata a casa con un taglio da marine non mi ha riconosciuta nemmeno mia madre.
  8. Da sempre desidero un cane: quando andrò in pensione….

Io la mia parte l’ho fatta, adesso sotto a chi tocca.

tazzina

Contest.

Dopo la breve vacanza in montagna e le scarpinate nel bosco ho scaricato le foto e ne ho scelte un paio per partecipare al contest fotografico di Lostinthesky.

autunno sentiero nel bosco

Chi volesse partecipare si affretti perchè la data di scadenza per inviare le foto si avvicina a grandi passi; per ora mi limito a postare qui quelle che ho iscritto al concorso, intanto prendo tempo per l’altro contest stagionale: quello di Andrea dedicato all’inverno.

autunno ultime luci

E’ tornato.

Dopo sei anni di esilio bulgaro è tornato in televisione Daniele Luttazzi con una trasmissione in seconda serata su La7 (la rete che di questi tempi sta offrendo trasmissioni di qualità) dal titolo “Decameron. Poltica, sesso, religione e morte”.

Monologo rutilante d’apertura, con il linguaggio concitato tipico dell’attore, definizioni brucianti (“L’Italia è il posto che Tremonti visita quando lascia Varese”), trovate sorprendenti come Padoa-Schioppa che mette l’Italia su ebay o Mastella ministro delle “incredbili coincidenze”.

La satira di Luttazzi è vera satira, fa sberleffi al potere, irride in modo caustico: è un vero peccato che questa voce sia rimasta in silenzio per tanto tempo.

***

A proposito di editto bulgaro vorrei rivolgere un pensiero ad un’altra vittima dell’epurazione, un galantuomo e un grande giornalista che in questo momento è ricoverato in ospedale: a Enzo Biagi va tutta la mia ammirazione e il mio rispetto.

Per uno sport “pulito”.

Ormai non c’è manifestazione sportiva sulla quale non aleggi l’inquietante spettro del doping, a controlli sempre più sofisticati si contrappongono metodiche sempre più raffinate, così dopo anfetamine e steroidi ( che i miei allievi si ostinano a chiamare asteroidi) si è passati all’autoemotrasfusione e all’eritropoietina e tutto ciò per migliorare le prestazioni, per correre un po’ più velocemente, per essere un po’ più forti, per salire un po’ più in alto (in fondo Citius! Altius! Fortius! altro non è che il motto olimpico).

E’ ora che lo sport ritorni alla primitiva purezza, quando si gareggiava unicamente ispirandosi a De Coubertin, è ora che si torni allo spirito cavalleresco del buon tempo antico.

Per questo motivo plaudo incondizionatamente alla scelta coraggiosa degli organizzatori della Maratona di New York che hanno deciso di contrastare la dannosa ed immorale pratica del doping: da quest’anno non si potrà più gareggiare accompagnati dalla musica, la pericolosa sostanza proibita che stordisce il cervello, dà il ritmo alla corsa e non fa sentire la fatica.

Purtroppo devo fare “outing”: anch’io, quando cammino in montagna, porto l’ipod, meno male che nessuno mi ha mai fatto l’antidopig.

parete

Pausa di riflessione.

Lo so che è un po’ scontata, ma è sempre bellissima e fa pensare questa poesia di Antonio De Curtis, il grande Totò: ‘A livella.

Qui riporto solo la chiusa finale, ricca di quella sapienza popolare che solo la poesia dialettale sa donare.

…’A morte ‘o ssaje ched’e”…. e una livella.

‘Nu rre, ‘nu maggistrato, ‘nu grand’ommo,

trasenno stu canciello ha fatt’ ‘o punto

c’ha perzo tutto, ‘a vita e pure ‘o nomme

tu nun t’he fatto ancora chistu cunto?

Perciò, stamme a ssenti… nun fa’ ‘o restivo,

suppuorteme vicino – che te ‘mporta?

Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive

nuje simmo serie… appartenimmo â morte!”..

.Croce nel pascolo

Quel primo ponte.

Se il calendario è amichevole, come tutto sommato è capitato quest’anno, quello di novembre è il primo ponte serio dall’inizio della scuola: nel momento in cui si comincia ad essere sommersi dalle programmazioni, dai piani di lavoro, dalle riunioni di consiglio di classe e di collegio docenti, dalle griglie per la compilazione dei pagellini ecco che all’orizzonte si profila la breve vacanza di Ognissanti (Halloween per gli amici anglosassoni) e si tira un sospiro di sollievo.

Forse qualcuno pensa che dovrei vergognarmi, visto che sono rientrata dalle vacanze estive solo da due mesi, ma questi ultimi sono veramente due mesi densi, soprattutto quando si ricomincia un ciclo, confrontabili solo, per quanto riguarda la concitazione delle attività, con l’ultimo mese di scuola.

Quando vedo i miei allievi tutti contenti per la breve vacanza mi scappa un sorriso, certo non immaginano che sono molto più contenta di loro, qualche volta i ragazzi pensano che gli insegnanti vivano a scuola e per la scuola e non si rendono conto che anche in loro alberga la voglia di scappare.

Così, mentre si aggirano per il paese travestiti in modo orripilante in cerca di dolcetti, preparo le valigie e scappo: mi aspettano quattro giorni di riposo in montagna.

luna