Archivi giornalieri: 24 Novembre 2007

Basta.

Nella mia esperienza la violenza, quella che si scatena fra le mura domestiche, è un’idea inconcepibile, un pensiero che non mi ha mai neppure sfiorata.

Sono nata e cresciuta in una famiglia nella quale mia madre ha sempre avuto pari dignità con mio padre (ben prima della parità riconosciuta per legge), una famiglia nella quale le decisioni, le responsabilità, le scelte avvenivano di comune accordo, dove c’erano discussioni su molti argomenti, magari accese, ma civili nelle quali mia madre, alla lunga, riusciva sempre a spuntarla.

Anche la mia famiglia è così: ci amiamo, ci rispettiamo, condividiamo i problemi e le scelte, decidiamo insieme.

Forse non riuscirei neppure a vivere accanto ad un uomo violento, non lo so, bisogna trovarsi in mezzo a certe situazioni per capire e per sapere quali potrebbero essere le mie reazioni:  so solo che sono troppo indipendente per accettare che qualcuno decida della mia vita e della mia felicità.

Idealmente mi sento vicina a tutte quelle donne che faticosamente stanno cercando dentro di sè la forza di reagire: non devono essere lasciate sole.

E all’improvviso….

Sotto la pioggia battente due operai stanno istallando, all’angolo della strada, le luminarie natalizie, non ci vuole molto per capire, anche per un tipo sempre un po’ distratto come me, che sta arrivando il Natale.

In realtà mi sembrava che, anni fa, il tempo natalizio con la frenesia degli acquisti, le liste dei regali, i pomeriggi estenuanti passati di negozio in negozio, arrivasse un po’ più tardi, più o meno per Sant’Ambrogio, quando si approfittava di quello che a Milano è il giorno della festa patronale per cominciare a pensare ai regali e agli addobbi della casa.

Intorno alla splendida chiesa romanica dedicata al santo si stendeva un mercatino colorato e luminoso, pervaso da profumi dolci e caratteristici, quando ero bambina era una festa andare in cerca delle figurine di gesso e delle decorazioni di vetro soffiato per allestire presepe ed albero, le bancarelle brillavano nella tenebra precoce dell’inverno e le luci si riflettevano nelle immancabili pozzanghere del selciato.

Ho ritrovato un’atmosfera simile solo nei mercatini natalizi dell’Alto Adige o della vicina Austria, ma i profumi sono diversi, per le strade si spande un profumo di pan pepato e di vino caldo, mentre nei quartieri spagnoli di Napoli ho ritrovato la stessa allegra confusione della mia infanzia.

Quest’anno il Natale mi sembra più imminente del solito, ma non ho ancora voglia di cercare i regali, di solito ne faccio pochi, solo per le persone che mi sono veramente care, ma mi piace scegliere qualcosa di adatto, qualcosa che possa far piacere a chi lo riceve: per me un regalo non è un atto formale o dovuto, ma simboleggia l’affetto, la gratitudine, il piacere di donare innanzitutto gioia, per questo motivo mi piace scegliere senza fretta, mi piace scegliere la cosa “giusta”.

Forse è ora di cominciare a guardarmi intorno.