Il cielo d’inverno.

Guardo il cielo attraverso i vetri, sì lo so che siamo ancora in autunno, ma fa così freddo che ormai sembra già inverno e il cielo è livido, biancastro, striato di macchie di luce, un cielo opaco e gelido, un cielo basso e spesso che sembra pesare sul mondo.

L’aria non è limpida, ma velata, mi sembra quasi di avere le lenti appannate, i colori s’impastano in un unico grigiore uniforme e non riesco a distinguere i particolari del paesaggio: tetti, alberi spogli, strade si confondono in un un’unica visione omogenea e senza contrasti.

Lo so che non è ancora inverno, ma questo è già un cielo nevoso, che il sole non riesce a ferire, è un cielo incombente ed inquieto.

Eppure, più su, tra le mie montagne, in giornate come questa, velate e nebbiose in pianura, si aprono squarci di azzurro intenso, di un azzurro che in estate è difficile trovare.

Se guardo la valle vedo una coltre compatta di nubi, un mare tempestoso che copre città e campagne, cancellandone l’esistenza, è un mondo scomparso, inghiottito da nulla e dal silenzio, ma qui le cime, coperte di neve, si stagliano nitide nel cielo sereno e la luna, bianchissima ed evanescente, si affaccia timida dalla cresta del monte.

In giornate come questa la nostalgia delle mie montagne diventa quasi dolorosamente palpabile.

Luna sul Resegone

5 pensieri su “Il cielo d’inverno.

  1. sonia

    Concordo. A Trento dalla finestra della cucina, mentre intingo il biscotto nel latte, si staglia il Bondone: cima bianca di neve, luce del sole a filo, rosa Dolomiti nel cielo, terso. A Bologna (che ha seguito cronologicamente Parma, una bella lotta!) il cielo è grigio, è tutto piatto e non c’è neve. Insomma le montagne mancano anche a me, ma va bene così!
    sonia

  2. Ariss

    Il cielo di Torino è nuvoloso, alle dieci del mattino sembra il tardo pomeriggio quando inizia ad imbrunire; pioviggina e le temperature sono sopra lo zero, ma di pochi gradi. Il panorama che osservo dalla finestra del mio ufficio non mi consente di abbandonarmi ai ricordi di giornate soleggiate e calde; il mio ristoro è una bella tazza di the caldo ed una stufetta elettrica accanto alle mie ginocchia.

  3. Lupo Sordo

    Quando vedo il cielo emiliano e immagino al bellissimo azzuro della mio meridione mi vien quasi da piangere…
    P.s. Non sono montagne, ma la nostalgie si sente anche per le colline 🙂

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