Sveglia alle sei e rotti, caffè, doccia, colazione per il resto della famiglia, un’occhiata distratta allo specchio, preparo i libri, controllo la borsa: chiavi, cellulare, fazzoletti (non di carta mi raccomando), l’astuccio con la matita rosso-blu (così retrò), infilo le scale perchè l’ascensore è occupato (o guasto, dipende) galoppo verso la scuola (che per fortuna è solo a centocinquanta metri), spiego i Longobardi, introduco il congiuntivo, raccolgo le autorizzazioni per la gita a Pavia, fisso gli appuntamenti per i colloqui con i genitori.
Intervallo.
Si torna in classe, lettura ed esercizi di comprensione, campanella, galoppo verso casa, cucino, mangio, caffè, lavo i piatti, scrivo questo post e poi di nuovo a scuola per le due ore di laboratorio pomeridiane.
Uscirò alle sedici e trenta, galoppo a casa, preparo la cena da infilare nel microonde e poi, alle diciotto, tutta in ghingheri ho l’appuntamento per andare alla Scala.
Mi sa che non posso continuare con questi ritmi, meno male che la prossima settimana c’è il ponte.
Buon balletto.
Ciao
Però che corsa a ritmo e interessante! Saltare dai Longobardi al congiuntivo passando per una cena e concludendo con la Scala suona benissimo!
sonia
a me sembra una giornata bellissima, con invidia
Clio
a me sembra una giornata bellissima. Con invidia.
Clio
Vai alla Scala perche’ l’ascensore e’ guasto? 😉
Si lo so ho fatto una pessima battuta.
Comunque proprio una bella giornatina soprattuto il finale (sono un ex, mancato ballerino classico)
vabbè dai, data la conclusione della giornata ne è valsa la pena!
ho sempre sognato di conoscere la giornata scolastica dall’altro lato della cattedra… 🙂