Profumo di festa.

La prima domenica di ottobre, nel paese in cui vivo, è un giorno di festa, anzi è la festa patronale per eccellenza visto che gli abitanti preferiscono, da sempre, affidarsi alla Beata Vergine del Rosario, piuttosto che al meno quotato San Giulio, al quale è dedicata la chiesa parrocchiale.

Un tempo si trattava di una festa importante, degna di grandi pulizie e grandi preparativi, in tutte le case si cucinavano cibi inusuali, si decoravano con festoni colorati cancelli e balconi, si toglievano dalla naftalina i vestiti “buoni”, si indossavano i gioielli e poi si andava per le strade e, per tutti, era un’occasione di incontro, era il giorno nel quale anche chi era andato a vivere altrove tornava al paese per salutare parenti e amici e fare una scappata al cimitero.

Oggi il paese, come molti dell’interland milanese, è cresciuto a dismisura e ha perso un po’ l’identità e le tradizioni: c’è ancora la processione serale, c’è ancora la pesca di beneficenza, ci sono ancora le giostre, anche se confinate ai margini dell’abitato, c’è il mercatino, che oggi ospita quasi unicamente antiquariato e lavori artigianali, ma manca l’atmosfera semplice e ingenua che caratterizzava la festa nel passato.

L’unico dettaglio veramente immutabile è la torta paesana (o paciarella, o torta di pane): un dolce sostanzioso che ha, come ingredienti principali, il pane raffermo e il latte: è un piatto che ha il sapore del passato, che ricorda un tempo in cui si era più poveri e anche la festa era onorata in modo sobrio (come spesso succedeva nel mondo contadino).

Un tempo le donne preparavano l’impasto e lo portavano a cuocere nel forno del pane, oggi, grazie anche alla diffusione di forni ad alta tecnologia, il profumo del cacao inonda le scale dei condomini e risveglia la memoria del passato.

torta paesana

9 pensieri su “Profumo di festa.

  1. clio

    Cara Sciura Pina
    io abito a Gessate ed oggi anche al mio paese è la festa della paciarella.Che coincidenza.
    Ciao
    Clio

  2. Dak

    La pesca di beneficenza con la solita bici appesa che nessuno mai vince?????Solitamente io vinco sempre un secchio o le mollette!!!!!ciao Dak

  3. storie di tamarri

    è vero, queste antiche tradizioni si stanno perdendo. io personalmente non le ho mai vissute, anche se ogni agosto e settembre la mia cittadina e quelle limitrofe si riempiono delle solite ed eterogenee tamarrate.

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