Perplessità.

Mi ha molto colpita la nuova campagna pubblicitaria, lanciata da Oliviero Toscani, comparsa sui muri di molte città italiane.

Che il famoso fotografo faccia discutere non è una novità. spesso, anche nel passato, ha realizzato campagne pubblicitarie basate su immagini drammatiche e provocatorie.

Questa volta però sono perplessa: se, da un lato, mi sembra opportuno che se ne parli, dall’altro conosco bene i rischi dell’emulazione e l’estrema difficoltà di affrontare un simile tema in modo corretto e non controproducente.

Anche nella minuscola realtà del mio paese e della scuola dove insegno si è verificato qualche caso di anoressia e tutto il corpo docente ha imparato a osservare le abitudini alimentari dei ragazzi in mensa, a segnalare ai genitori e allo psicopedagogista i casi sospetti, muovendosi sempre con estrema cautela, senza inutili clamori, senza pericolosi allarmismi, ma in modo continuo ed attento.

Purtroppo le campagne pubblicitarie, così come l’attenzione dei mass media, rischiano di sfiorare soltanto la superficie del problema, accendendo un riflettore luminosissimo, ma effimero, poi, quando le luci della ribalta si affievoliscono, i problemi delle famiglie, degli educatori e dei medici e operatori sanitari rimangono, talvolta addirittura ingigantiti dal clamore  e dalla curiosità, perchè il rischio dell’emulazione, per quanto autodistruttiva ed assurda possa sembrare, c’è sempre.

12 pensieri su “Perplessità.

  1. baltasar

    Esiste un primo ordine del problema: non parlarne.
    Un secondo ordine del problema è incentivarne il comportamento attraverso la promozione di prodotti (taglie

  2. perlinavichinga

    però è anche un modo per esortare alla discussione. tu per esempio ci hai dedicato un post.
    non saprei, sono combattuta sull’efficacia o meno di un messaggio forte come quello di toscani.
    grazie per gli auguri!

  3. bangiu

    anch’io, che le tecniche pubblicitarie le studio, al momento sono incerta sul come giudicare la campagna di Toscani. Tutto dipende, secondo me, da come verrà ripresa nelle famiglie e tra i vari ambienti educativi che i ragazzi frequentano. E’ indubbio che fa e farà discutere, e se a discutere saranno i ragazzi con i loro insegnanti e genitori, o nei vari gruppi parrocchiali/scout ecc penso che potrà forse aiutare un po’ a portare in tante aule questi temi. Quando andavo a scuola io non ne ha parlato mai nessuno. E anch’io, a 14 anni, per diversi mesi ho avuto problemi molto molto simili (ma per fortuna sono presto rientrata in me).

  4. kit

    solitamente oliviero toscani produce queste campagne così…graffianti.
    Mi ricordo tempo fa quella che fece per benetton (mi pare…) oppure quelle foto di quei carcerati…..
    Non lo so…io però penso che la fotografia sia molto più focalizzante e impressionante di tantissime altre cose…..

  5. clio

    Ricordo di aver letto che i sensi che vengono colpiti per primi sono nell’ordine l’odorato e la vista, questa memoria istintiva delle cose ci permette di imprimere nella mente cose buone da quelle non buone.
    A me questa foto mi ha fatto molto pensare, all’inizio pensavo che si trattava di una vecchia poi ho scoperto che ha meno anni di me.
    Sulla campagna sono certa che farà discutere, che è poi quello che stiamo già facendo qua. E di certo cose è meglio che se ne parli. Le mie perplessità riguardano forse il target di chi ne parla, mi sembrano foto che possono colpure solo gli adulti, non so mi danno questa sensazione.
    Ciao
    CLio

    P.s. questo è il mio nuovo indirizzo http://clio1.wordpress.com

  6. Gallinavecchia

    Anche io come te sono piuttosto perplessa, come mi hanno lasciata in passato molte altre delle foto pubblicitarie di Toscani: i profilattici appesi a un filo, il malato di AIDS, le suore, etc. Però è pur vero che sono campagne publicitarie che fanno parlare. E quando c’è in ballo un problema grave come questo, parlarne secondo me è sempre un bene.
    Ciao
    Gallina

  7. stefigno

    Toscani fà pubblicità a se stesso solo con i colpi di scena,,stavolta fuori luogo…peccato che lo faccia su di una malattia ,.,.,.non mi è piaciuta , davvero….

  8. chit

    Concordo! E’ da tempo che vorrei affrontare l’argomento, ho già avuto due incontri con una dottoressa della zona luminare nel campo ma ancora non ho deciso il “taglio” da dare al post. Trattasi sicuramente di argomento estremamente delicato da trattare. Riguardo alla pubblicità invece bè…
    è da tempo che non si bada più al bello-o-brutto ma che se ne parli quindi il “buon” Toscani ha fatto bingo anche stavolta mi sembra.

    Buona giornata

  9. enrico

    Concordo pienamente. Spero serva a qualcosa, ma ho timore di no. Mi spiacerebbe moltissimo alla fine avesse ragione stefigno. Complimenti per il modo intelligente e concreto che usate a scuola.

  10. annarita

    Ho già visto quell’immagine e in una discussione se fosse giusto o sbagliato fare un tale tipo di pubblicità, ho risposto così :”..non se sia giusto o sbagliato! Non ho pensato a questo guardando l’immagine! Non mi ha fatto impressione, intesa nel senso di disgusto (in genere provo disgusto per altro….e ce n’è tanto purtroppo in giro!). Mi sono soltanto soffermata ad osservare quelle povere forme con tristezza e pietà, perchè dietro ci sono un disagio e un malessere enormi. Ho avvertito un senso di impotenza che non si elimina pensando: quell’immagine è “altro” da me!
    Ecco cosa ho pensato!
    Forse Toscani non ha sbagliato se il suo intento è stato di provocare questo tipo di sentimento…..

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