In casa mia conserviamo ancora alcune tradizioni ereditate dai nonni: gesti semplici, talvolta scaramantici, piccoli ingenui rimedi senza alcun fondamento scientifico o razionale che, visto che non fanno male, qualche volta, probabilmente per la legge dei grandi numeri, sembrano funzionare.
E allora perché no?
Mio padre portava sempre in tasca una “castagna matta” (il frutto dell’ippocastano) perchè, dalle mie parti, si ritiene che salvaguardi dai raffreddori invernali.
Così ieri ho fatto una passeggiata nei boschi intorno al paese in cerca del mio talismano e l’ho trovato: una bella castagna di piccole dimensioni, lucida, soda e tondeggiante.
L’ho infilata in tasca e ce la terrò fino a primavera…perché no?
Anche mio papa’ ne ha una sempre nel comodino, pare funzioni.
ne procuri una anche a me che ne ho molto bisogno in questo periodo ?
ciao
wolly
La settimana scorsa a Modena ne ho raccolte un sacchettone. Grandissime e scurissime!
Ora sono in bella vista in un vaso sul tavolo del soggiorno. L’autunno in casa!
sonia
io ne ho una nel cassetto della scrivania regalatami dalla mia dolce metà…per scaramanzia non dico se funzioni o meno, non vorrei ritrovarmi domani dal dottore 🙂
Penso che la legge dei grandi numeri qui non c’entri nulla, mi fai venire i sudori freddi con queste citazioni … spero di non ammalarmi! 😛
dicono vada bene anche tenuta nei cassetti della biancheria…
grazie per il tuo punto di vista, concordo con te!
Da piccolo ne raccoglievo a bizzeffe, poi dispiaciuto le dovevo disperdere.
Proprio l’altro giorno ne ho raccolta una grossa da regalare a mio figlio.
evviva la castagna matta sempre in tasca!
Non credevo di trovare tanti fans della castagna matta…
w la castagna matta!
Anche mia mamma mi ha insegnato questa tradizione. E ogni anno, appena riesco a fare qualche passeggiata nei colli… torno piena di catagne matte per tutta la famiglia!
Il raffreddore lo prendo lo stesso, però 🙁
😉
Urca! Avere letto questo post prima!! Sono intasatissima, mi è toccato andare a scuola con una voce che paio Milva o Amanda Lear…
pensa che il mio blog è proprio in onore di questa tradizione 😉 piacere di conoscerti! sabina