Archivi giornalieri: 8 Giugno 2007

Una donna “ignorante”

La mia bisnonna credeva che il sole girasse intorno alla terra e non perché fosse nata quando era ancora in auge il sistema tolemaico, ma perché nessuno si era mai preso la briga di insegnarle come stessero le cose.

La mia bisnonna non aveva mai visto il mare, se non su qualche rara cartolina in bianco e nero, e non riusciva ad immaginarselo: per lei era una superficie grigiastra ed immobile e ci rimase malissimo quando lo vide per la prima volta in televisione (ma ormai era anziana).

La mia bisnonna si era sposata diciottenne e, dalla nativa Parma, aveva seguito il marito a Milano, dove è nato mio nonno, abitava in una stanzetta (allora non si chiamava certo monolocale) in una casa di ringhiera in via Anfiteatro.

La mia bisnonna, poiché era originaria di una zona dove, per tradizione, si davano ai figli nomi originali, si chiamava Saffo: qualcuno le aveva raccontato che si trattava di una poetessa, ma non conosceva alcun particolare biografico della sua illustre omonima e, tutto sommato, non le importava un granché.

Quando io frequentavo la scuola media lei era ancora viva e io mi stupivo che potesse tranquillamente ignorare un sacco di nozioni che io avevo imparato sui banchi di scuola e che mi sembravano allora basilari.

Eppure era una donna di una saggezza incredibile e mi affascinava con i suoi racconti che nessuno le aveva insegnato, ma che erano il frutto di una lunga vita, ricca di esperienze, provata dal dolore, temprata nella miseria.

Amava, come tutti i suoi conterranei, la musica e l’opera lirica e andava giustamente fiera della sua contiguità con Giuseppe Verdi che considerava alla stregua di uno di famiglia.

Da lei ho udito, per la prima volta, il racconto della morte del musicista, in un albergo di via Manzoni, cosparsa di paglia per attutire i rumore delle ruote dei carri e permettere al maestro un trapasso sereno, ancora si commuoveva quando ne parlava e io continuavo a stupirmi del fatto che fosse stata testimone oculare di eventi che avevo letto solo sui libri: io avevo studiato la storia, lei l’aveva vissuta.

La mia bisnonna era sostanzialmente una donna “ignorante” ( almeno molti l’avrebbero definita tale), ma quante cose ho imparato da lei: l’amore per la musica, la passione per le storie raccontate, il rispetto per gli altri, la consapevolezza che le persone non sempre sono come sembrano e che prima di giudicare bisogna sforzarsi di capire e quella sua particolare caratteristica che consisteva nel trovare in tutte le persone, anche le più malvagie e disoneste, qualcosa di buono: era il tratto più peculiare della sua persona, che non la abbandonò mai per tutta la sua lunghissima vita e che mi ha lasciato come la più preziosa delle eredità.

via anfiteatro